Un racconto emozionante, poetico sulla perdita.
Jeffers racconta la storia di una bambina, curiosa, esuberante il cui padre le legge libri affascinanti sul mare e le meraviglie del nostro mondo.
Assistiamo a queste fantastiche esplorazioni fino a quando, un giorno, ci rendiamo conto che il padre è scomparso – la bambina si ritrova di fronte la sedia vuota.
Con una delicata finezza e l’intensità delle immagini, Jeffers – gioca tra buio e luce, tra pennello e psiche - richiude nel silenzio lo sfogo di emozioni e il vuoto della perdita.
Ma se il dolore è così disorientante e l’emozioni così frantumanti per gli adulti, come fa la bambina di questa storia? Il suo cuoricino è impreparato a gestire questo peso! La bambina non può, e quindi non lo fa.
“…la cosa migliore è mettere il cuore in un luogo sicuro. Solo per il momento. Così lei lo mise in una bottiglia e lo appese al collo. Sembrava sistemasse le cose… almeno in un primo momento".
La bambina con il tempo scopre che bloccare il dolore blocca anche la capacità di amare e di vitalità.
“Anche se, in verità, niente era lo stesso. Ha dimenticato le stelle ... e smesso di sentire, di amare. Non era più piena di tutte le curiosità del mondo..."
Un giorno, mentre cammina sulla spiaggia, dove una volta aveva passeggiato felicemente con il padre, la "ragazza" - ormai una donna adulta - incontra una bambina ancora piena di curiosità, capace di galleggiare con la sua fantasia, una leggerezza che un tempo era stata anche sua. All'improvviso, lei si ricorda di tutto quello che ha perso quando ha rinchiuso la sua perdita.
Così si propone di liberare il suo cuore dalla sua prigione di vetro - ma la bottiglia è stata fortificata da anni di auto-protezione.
La bottiglia non poteva essere rotta. Rimbalzava ma non si rompeva, rimbalzo fino al mare. Fino a quando un bambino, ancora curioso di conoscere il mondo, l’aiuta a tirar fuori dalla bottiglia il suo cuore e a ritrovare il desiderio e la voglia trasmessa dal padre di riscoprire quelle emozioni, fantasie e la gioia di vivere il mondo. La sedia a quel punto non era così vuota.
Fonte: https://www.brainpickings.org/2015/05/14/oliver-jeffers-the-heart-and-the-bottle/
Jeffers racconta la storia di una bambina, curiosa, esuberante il cui padre le legge libri affascinanti sul mare e le meraviglie del nostro mondo.
Assistiamo a queste fantastiche esplorazioni fino a quando, un giorno, ci rendiamo conto che il padre è scomparso – la bambina si ritrova di fronte la sedia vuota.
Con una delicata finezza e l’intensità delle immagini, Jeffers – gioca tra buio e luce, tra pennello e psiche - richiude nel silenzio lo sfogo di emozioni e il vuoto della perdita.
Ma se il dolore è così disorientante e l’emozioni così frantumanti per gli adulti, come fa la bambina di questa storia? Il suo cuoricino è impreparato a gestire questo peso! La bambina non può, e quindi non lo fa.
“…la cosa migliore è mettere il cuore in un luogo sicuro. Solo per il momento. Così lei lo mise in una bottiglia e lo appese al collo. Sembrava sistemasse le cose… almeno in un primo momento".
La bambina con il tempo scopre che bloccare il dolore blocca anche la capacità di amare e di vitalità.
“Anche se, in verità, niente era lo stesso. Ha dimenticato le stelle ... e smesso di sentire, di amare. Non era più piena di tutte le curiosità del mondo..."
Un giorno, mentre cammina sulla spiaggia, dove una volta aveva passeggiato felicemente con il padre, la "ragazza" - ormai una donna adulta - incontra una bambina ancora piena di curiosità, capace di galleggiare con la sua fantasia, una leggerezza che un tempo era stata anche sua. All'improvviso, lei si ricorda di tutto quello che ha perso quando ha rinchiuso la sua perdita.
Così si propone di liberare il suo cuore dalla sua prigione di vetro - ma la bottiglia è stata fortificata da anni di auto-protezione.
La bottiglia non poteva essere rotta. Rimbalzava ma non si rompeva, rimbalzo fino al mare. Fino a quando un bambino, ancora curioso di conoscere il mondo, l’aiuta a tirar fuori dalla bottiglia il suo cuore e a ritrovare il desiderio e la voglia trasmessa dal padre di riscoprire quelle emozioni, fantasie e la gioia di vivere il mondo. La sedia a quel punto non era così vuota.
Fonte: https://www.brainpickings.org/2015/05/14/oliver-jeffers-the-heart-and-the-bottle/